Quali spese sanitarie danno diritto alla detrazione IRPEF del 19% o altre agevolazioni fiscali, come inserirle in dichiarazione dei redditi, quali documenti conservare con e senza precompilata: la nuova Guida fiscale dell’Agenzia delle Entrate è dedicata a una delle voci più importanti dei Modelli 730 e Redditi (29 miliardi di euro nel 2016), fornendo indicazioni su aspetti generali, riferimenti normativi, chiarimenti specifici per le diverse tipologie di spesa sanitaria, focus su familiari con patologie esenti e assistenza disabili.
La guida è online sul sito del Fisco: dalla home page basta cliccare sulla voce Guide fiscali, nel riquadro l’Agenzia Comunica, scegliendo poi l’Agenzia Informa.
Le regole generali: la maggior parte delle spese sanitarie danno diritto alla detrazione del 19%, per la parte eccedente la franchigia di 129,11 euro. Si inseriscono nella dichiarazione relativa all’anno in cui sono state sostenute, solo se sono effettivamente sostenute dal dichiarante o riferite a familiari a carico (fanno eccezione le spese per patologie con diritto all’esenzione del ticket, che in alcuni casi possono essere riferite anche a familiari non carico), nei limiti dell’imposta lorda annua.
Attenzione: se una spesa è sostenuta, ad esempio, dal genitore per un figlio che ha un reddito superiore a quello previsto per essere considerato a carico, la detrazione non si può applicare. Gli eredi possono applicare detrazioni relative a spese sostenute dopo il decesso del parente, anche se non era fiscalmente a carico.
Se le spese sono state rimborsate non si applica la detrazione con alcune eccezioni: premi di assicurazioni sanitarie versate dal contribuente, assicurazioni sanitarie stipulate dal proprio sostituto d’imposta o pagate dallo stesso, con o senza trattenuta a carico del dipendente.
Se la quota rimborsata è inferiore alla spesa sostenuta, la differenza si può portare in detrazione.
La documentazione va conservata per tutto il tempo in cui il Fisco può effettuare accertamenti (quindi, fino al 31 dicembre del quinto anno successivo). Per le spese mediche all’estero si seguono le stesse regole relative a quella sostenute in Italia (unica differenza: la documentazione deve essere tradotta). Non sono detraibili le spese per il trasferimento all’estero, anche se determinato da motivi di cura.
Le detrazioni di spese sanitarie possono essere ripartite su quattro anni, con quote di pari importo, se l’ammontare complessivo annuo supera i 15mila 492,71 euro (al lordo della franchigia di 129,11 euro). la scelta va fatta nella dichiarazione dell’anno in cui le spese sono state sostenute, ed è irrevocabile.
Spese sanitarie detraibili al 19%:
- prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle di medicina omeopatica): rientrano anche le spese per il rilascio di certificati medici;
- acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica: bisogna conservare il cosiddetto scontrino parlante;
- prestazioni specialistiche;
- analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
- prestazioni chirurgiche;
- ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici;